Iniziamo la rubrica del cosiddetto “Dizionario della moda e della sartoria” dalla A, con un termine basilare per chiunque si interessi dell’arte del cucito e cioè “ago”.

L’ago è un arnese in acciaio usato per cucire, filiforme, appuntito a un’estremità e munito all’altra di un forellino ovale (cruna), nel quale si fa passare il filo. Viene usato per unire tramite una cucitura tessuti, cuoio, feltro, materie plastiche, budello e altri materiali che possano essere forati dalla sua punta.

Nell’ago che si usa per cucire a macchina la cruna si trova nella punta, mentre all’altra estremità l’ago è sagomato in modo da poter essere fissato alla macchina da cucire.

Fin da piccoli abbiamo imparato che dentro le scatole di latta della mamma o della nonna non si celano gustosi biscotti o golose praline di cioccolata bensì ago e filo. E’ una delle prime grandi lezioni dell’infanzia ma anche una delle prime grandi delusioni, seconda solo alla scoperta che Babbo Natale non è altro che lo zio con addosso un vestito comprato al discount.

Forse però non sapevi che l’origine degli aghi per cucire risale probabilmente al Paleolitico superiore. Erano ottenuti da spine di pesce o da frammenti di osso: i più antichi non avevano la cruna, la cui funzione era svolta da un piccolo gancio. Più tardi vennero fabbricati in bronzo; nel Trecento gli Arabi iniziarono a produrre aghi in acciaio la cui fabbricazione industriale cominciò in Europa solo dopo la metà del sec. XIX. Oggi vengono ricavati partendo da fili di acciaio che tramite varie lavorazioni acquisiscono le tipiche caratteristiche di elasticità e di durezza.

Vi sono innumerevoli tipi di ago, di dimensioni e forme differenti, in relazione all’impiego e allo spessore del materiale da cucire. Vediamone insieme i principali:

  • da cucito: sono segnalati con una scala che va da 1 a 10. Un valore di 1 rappresenta gli aghi più spessi e lunghi mentre un valore di 10 quelli più sottili.
  • da lana: sono più grossi di quelli da cucito, con una lunga cruna e spesso la punta arrotondata.
  • da ricamo: sono indicati per il ricamo.
  • da macchina: sono realizzati per la macchina per cucire, hanno punte diverse, arrotondata per maglina, triangolare per pelle.
  • da calzolaio: presentano una forma ricurva.
  • da materassaio: robusti e molto lunghi dovendo attraversare lo spessore dei materassi, hanno una cruna adatta allo spago.
  • da sellaio: non sono rigidi ma lunghi una decina di centimetri e forniti di una grossa cruna.
  • da maglia: vengono chiamati “i ferri” per la lavorazione a maglia.
  • passanastro: grosso ago, a volte appiattito, per infilare nastro o elastico.
  • per pelle: hanno la punta di sezione triangolare e ben affilata per riuscire a bucare la pelle.
  • per feltro: permettono di lavorare sul feltro.

I sarti della Camiceria Baldini sono esperti nello scegliere la tipologia di ago più adatto per realizzare la tua camicia personalizzata, dal ricamo delle iniziali alla cucitura del colletto.

Cercare un ago in un pagliaio è un’impresa abbastanza ardua, trovare qualcosa che ti piacerà sul nostro sito sarà di gran lunga più semplice, continua la navigazione!

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